SUPERFICI LAPIDEE
L’intervento di restauro su superfici lapidee comprende lavorazioni su manufatti di piccole/medie dimensioni come sculture ma anche opere di grandi dimensioni come monumenti,porte di accesso alle città, palazzi storici.
Negli anni l’azienda ha partecipato ad interventi di restauro architettonico su ville e palazzi storici e nello specifico su tutti gli elementi lapidei presenti sulle facciate: cornici, finestre, davanzali, marcapiani, stemmi, portali, colonnati…Conoscere il materiale su cui si opera e le caratteristiche chimico/fisiche dello stesso sono requisito primario nella procedura d’intervento e nella scelta dei prodotti da utilizzare.
FOCUS SULL’INTERVENTO
Mestre Edificio 1 e 53 sono stati i cantieri pilota per la valorizzazione delle architetture militari e dei sistemi difensivi a Forte Marghera, perché la decisione della Soprintendenza di Venezia e Laguna è stata quella di conservare all’interno e all’esterno i vari strati storici: il ponte a tre campate edificato nel 1589 per garantire il collegamento dell’antico “Borgo di Marghera”, l’intervento eseguito in epoca austriaca nel 1857 che ha visto la trasformazione del ponte in deposito per la conservazione della polvere da sparo e la realizzazione del piano rialzato sulla struttura dell’antico ponte nei primi del ‘900.
AFFRESCHI E DECORAZIONI MURALI
L’intervento comprende lavorazioni su affreschi o decorazioni realizzate su superfici murali; le tecniche antiche di pitture su muro e altro sono numerose e presentano caratteristiche diverse: possiamo intervenire su affreschi, graffiti, tempere, olii su muro.
Le tecniche artistiche antiche variano notevolmente a seconda delle metodologie che in passato erano state applicate dai grandi maestri di bottega e di conseguenza, la professionalità dei tecnici e la collaborazione con laboratori di diagnostica risultano fondamentali nella scelta dell’intervento. L’acquisizione e la documentazione di informazioni tecniche, storiche e scientifiche sono presupposti indispensabili per una corretta impostazione progettuale di un intervento di restauro.
FOCUS SULL’INTERVENTO
Villa Bresciani Medici è posta nel centro di Cerea in via Paride a pochi passi dalla chiesa parrocchiale. E’ un palazzo bello e maestoso datato 22 agosto 1492 e che fu abitato prima dai conti Medici di Verona, in seguito dalla famiglia Grigolli.
L’edificio, di notevole interesse architettonico, è sostenuto da costruzioni a volto; il piano terra è a volti di vario tipo, il primo piano invece ha pavimenti in cotto e soffitti originali, in parte dipinti a spigolo vivo.
SUPERFICI LIGNEE
Questa tipologia di restauro vede l’intervento specifico su manufatti lignei di varie dimensioni…dalle sculture (possiamo trovare anche sculture policrome), passando attraverso i crocifissi all’interno di Chiese, per arrivare ad opere di dimensioni più importanti come soffitti lignei dipinti e non dipinti, portali semplici o intarsiati.
Questa categoria comprende anche il restauro di mobili antichi o di elementi di arredo delle Chiese come i confessionali o l’intero apparato decorativo che costituisce un coro. Da non dimenticare…il restauro di cornici lignee dorate o semplicemente dipinte, semplici o finemente cesellate con intarsi tra i più diversi e ricchi a seconda dell’epoca di appartenenza.
FOCUS SULL’INTERVENTO
Questa tipologia di restauro vede l’intervento specifico su manufatti lignei di varie dimensioni…dalle sculture (possiamo trovare anche sculture policrome), passando attraverso i crocifissi all’interno di Chiese, per arrivare ad opere di dimensioni più importanti come soffitti lignei dipinti e non dipinti, portali semplici o intarsiati.
TELE E TAVOLE
Comprende pitture realizzate su tela o su tavole di legno. Come per le tipologie di restauro precedenti, anche in questo caso “conoscere” e “comprendere” la natura dell’opera è indispensabile.
Nel caso specifico delle tele, viene utilizzata molto spesso la fluorescenza all’ultravioletto UV tecnica non invasiva, che non danneggia le opere e che consente di rivelare successivi ritocchi e ridipinture che appaiono come macchie più scure e più opache rispetto alla policromia originale. Questa tecnica è utilizzata principalmente nella fase di accertamento dello stato di degrado dell’opera e nella verifica dell’esistenza delle parti non originali del tessuto pittorico. Non sempre è infatti facile stabilire quanto di ciò che è visibile sulla superficie di un dipinto sia originale e quanto invece sia stato aggiunto in seguito. L’intervento è così rivolto a restituire all’oggetto la relativa leggibilità.